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Che il rospo venga fuori!
Mettersi davanti a uno specchio a fare le smorfie, per vedere quanto si deforma il viso e che potere ha di trasmettere, oltre alla bellezza, anche la bruttezza che alberga in tutti noi, è un esercizio utile non solo a chi fa teatro, ma pure a chi il suo teatro lo vive nella vita di ogni giorno.
Guardarsi nello specchio in quelle pose che non vorremmo mai mostrare a nessuno, è un po’ come guardarsi dentro e tirare fuori tutto ciò che ci disgusta e che, per civile convivenza, siamo costretti ad ingoiare. Fai la linguaccia al capo che ti impone gli straordinari (gratis), digrigna i denti al chihuahua della tua vicina che ha una sirena incorporata nella gola, arriccia il naso contro la cassiera che, quando glieli chiedi con garbo e cortesia, ti butta regolarmente i sacchetti della spesa in faccia. Ecco, liberati dei tuoi rospi… e poi sorridi.
Se poi, alla fine delle smorfie, i tuoi rospi sono ancora tutti lì, pensa che hai fatto un po’ di ginnastica facciale, il che non guasta.